benvenuti umani
Oi! asserragliata nella mia arca, dialogo ormai quasi solo con MadreDio e i prosaici rituali che una formazione a dir poco "di bottega" (perché discendo nientemeno che da Pietro Rotari) mi hanno donato.
L'insofferenza condisce le mie interazioni in un impero decadente che si sbriciola, e molto poco di ciò che caratterizza la società e i suoi balletti ha senso per me.
Ho passato i primi dieci anni della mia vita, come tutti, ad imparare a vivere nell'umano consesso: regole, doveri, tutto "come si deve", nonostante il mio nucleo famigliare fosse decisamente e segretamente diverso da tutti gli altri mi hanno educata come una bravissima bambina cattolica.
Poi qualcuno mi ha detto che le brave bambine vanno in paradiso ma le bambine cattive vanno dappertutto, e siccome a undici anni ero già stata in mezzo mondo, ma ero fondamentalmente un'emarginata, ho capito da che parte stavo, volente o nolente, e ho passato i successivi dieci anni impegnandomi ad essere una ragazza davvero cattiva,
sempre con la passione selvaggia che MadreDio mi ha generosamente elargito.
A vent'anni, diplomata L.A.S. da privatista, ho imparato a fare mosaico e ho lavorato strenuamente con il mio maestro e padre soprattutto nel campo dell'arte sacra.
Cosí, dopo aver consolidato la mia fiducia nel mio talento artistico e creativo e il mio amore per la filosofia e la sapienza nella casa in montagna che i nonni mi avevano lasciato, ho pensato che forse era ora di figliare, visti i miei stupendi geni, e ho trovato un uomo che pareva solido-aveva una casa e un lavoro-e ho costruito una famiglia.
A quarant'anni il cancro mi ha liberata dalla gabbia dorata di Rapunzel e mi sono rifugiata da mia madre con i miei figli.
Ho combattuto per riportare in auge lo studio che era stato del papà ed è lì che sto avendo tuttora sconvolgenti conferme del fatto che la cosa migliore da fare sia seguire i miei più intimi desideri. Combatto ogni giorno per essere un essere umano migliore, una donna piú contemporanea, un'artista a tuttotondo.
Dopotutto sono una bravissima bambina e la mia catechista, la nonna Toni, mi dimostrò in tenera età che nonostante i rompicapi della Bibbia ogni essere umano ha dentro di sé tutte le risposte per compiacere Iddio, se solo si pone le domande.
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